L’aggiornamento della normativa sugli sconti online e sul regolamento dei saldi, dovuto all’entrata in vigore della Direttiva Omnibus, impone ai professionisti dell’e-commerce e ai responsabili delle strategie di marketing di rivedere le proprie politiche commerciali. Le modifiche introdotte, in particolare l’articolo 17 bis del Codice del Consumo, richiedono un’attenzione particolare per garantire che le pratiche promozionali online non solo rispettino i nuovi standard legali, ma siano anche strategicamente allineate per ottimizzare le performance dell’e-commerce nel rispetto del consumatore.
Questo articolo è pensato specificamente per voi, imprenditori e manager che gestite le dinamiche commerciali di un e-commerce, offrendovi una visione dettagliata delle nuove regole introdotte dalla Direttiva Omnibus e degli impatti diretti sulle vostre attività promozionali online. L’obiettivo è fornirvi le conoscenze necessarie per adeguare le vostre strategie in maniera proattiva, assicurando che le vostre campagne promozionali non solo siano conformi alle nuove disposizioni ma contribuiscano anche a rafforzare la fiducia dei vostri clienti.
Affronteremo le questioni chiave sollevate dalla Direttiva Omnibus, concentrandoci su come le modifiche al codice del consumo influenzino la definizione e l’applicazione degli sconti nel contesto e-commerce. L’articolo si propone di essere una risorsa preziosa per guidarvi attraverso le nuove normative, aiutandovi a comprendere come queste possano essere sfruttate a vantaggio della vostra attività online, migliorando la trasparenza, l’affidabilità e, di conseguenza, la soddisfazione del cliente.
CONTENUTO DELL'ARTICOLO
- 1 La Direttiva Omnibus e il commercio elettronico
- 2 Modifiche al Codice del Consumo: art. 17 bis
- 3 Cosa implica per i venditori la nuova normativa sugli sconti online?
- 4 Cosa comporta per i consumatori la nuova normativa sugli sconti online?
- 5 Sanzioni per la non conformità al regolamento sui prezzi
- 6 La partnership con Legal For Digital per non sbagliare
La Direttiva Omnibus e il commercio elettronico
La Direttiva Omnibus, entrata in vigore recentemente nell’Unione Europea, segna un passo importante verso la creazione di un ambiente di e-commerce più trasparente e sicuro per consumatori e imprenditori. Questa normativa introduce modifiche significative in materia di diritti dei consumatori e pratiche commerciali, con l’obiettivo di rafforzare la fiducia nel mercato online.
Tra le novità più rilevanti, la Direttiva incide direttamente sulle modalità di comunicazione e applicazione degli sconti, nonché sulle informazioni che i venditori devono fornire riguardo ai prodotti e ai servizi offerti. Un focus particolare è posto sull’articolo 17 bis del Codice del Consumo, che introduce requisiti più stringenti per la trasparenza dei prezzi e delle offerte promozionali.
Per gli imprenditori che operano nel settore dell’e-commerce, comprendere e applicare correttamente le disposizioni della Direttiva Omnibus è fondamentale per evitare sanzioni e per costruire relazioni di fiducia con i propri clienti. La normativa rappresenta un’opportunità per distinguersi sul mercato, adottando pratiche commerciali chiare e vantaggiose per i consumatori.
Per un’analisi dettagliata delle implicazioni della Direttiva Omnibus sul vostro e-commerce, vi invitiamo a consultare l’articolo dedicato alla Direttiva.
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Modifiche al Codice del Consumo: art. 17 bis
L’introduzione dell’articolo 17 bis nel Codice del Consumo, derivante dall’attuazione della Direttiva Omnibus, pone nuovi standard di trasparenza e correttezza nelle pratiche commerciali online, focalizzandosi in particolare sugli sconti e le promozioni.
Il principio della trasparenza
Il comma I dell’art. 17bis del Codice del Consumo fa da specchio a una delle disposizioni più rilevanti della Direttiva Omnibus sugli sconti: la necessità di indicare insieme allo sconto anche il prezzo precedente, cioè il prezzo applicato per un certo periodo di tempo prima di tale riduzione. Questo implica che, al momento dell’acquisto, il cliente si troverà a poter eseguire un confronto tra il prezzo scontato e il prezzo pieno a cui avrebbe acquistato il bene o il servizio, se la riduzione non fosse stata applicata.
La ragione alla base di tale disciplina risponde al principio della trasparenza. Il legislatore europeo prima e quello italiano adesso mirano ad evitare che il titolare dell’ecommerce possa gonfiare esageratamente il prezzo, arrivando a dare una rappresentazione non veritiera dello sconto.
Senza questa accortezza, il consumatore sarebbe portato a pensare erroneamente di essere di fronte a un’offerta imperdibile e dunque la sua smania a comprare sarebbe aumentata. Ciò si sarebbe tradotto potenzialmente in un aumento delle vendite per la piattaforma e commerce, il tutto sulle spalle del povero acquirente.
La modifica all’art. 17bis Codice del Consumo intende evitare che pratiche di questo tipo arrivino a danneggiare il consumatore attraverso pratiche sleali.
Definizione di “prezzo precedente”
Il secondo comma chiarisce cosa si intenda per “prezzo precedente”: il prezzo più basso praticato nei trenta giorni antecedenti all’applicazione dello sconto. Questa specifica assicura che il confronto proposto al consumatore sia basato su dati recenti e rilevanti, evitando manipolazioni del prezzo volte a magnificare artificialmente il valore dell’offerta.
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Eccezioni per prodotti alimentari deperibili
Il terzo comma del’art. 17 bis introduce un’eccezione per i prodotti alimentari deperibili, riconoscendo le peculiarità di questo segmento e la difficoltà di applicare la regola del prezzo precedente in virtù della loro natura. Questa esenzione tiene conto della variabilità dei prezzi e della breve shelf life di questi prodotti.
Disposizioni per prodotti nuovi e riduzioni progressive
Il quarto e quinto comma dettagliano le modalità di applicazione della norma per prodotti immessi sul mercato da meno di 30 giorni e per le situazioni in cui le riduzioni di prezzo vengono effettuate in modo progressivo. Questi commi forniscono criteri chiari per stabilire il prezzo precedente in contesti specifici, garantendo una comunicazione trasparente al consumatore.
Applicabilità e esclusioni
Il sesto comma amplia l’applicabilità dell’articolo 17 bis, indicando che queste norme possono essere utilizzate per determinare il prezzo normale di vendita durante le vendite straordinarie, escludendo le vendite sottocosto che seguono regolamentazioni specifiche.
Cosa implica per i venditori la nuova normativa sugli sconti online?
L’adozione dell’articolo 17 bis del Codice del Consumo ha significative implicazioni sia per i venditori che operano nel settore dell’e-commerce sia per i consumatori che si avvalgono di queste piattaforme per i propri acquisti.
- Revisione delle politiche di pricing: i venditori devono attentamente rivedere le proprie politiche di prezzo per assicurarsi che ogni sconto promozionale sia presentato in modo trasparente, indicando chiaramente il prezzo precedente secondo quanto stabilito dalla normativa.
- Adeguamento tecnologico: potrebbe essere necessario aggiornare i sistemi informatici per garantire che il prezzo precedente di un prodotto o servizio sia correttamente visualizzato e che sia possibile documentare la cronologia dei prezzi per i 30 giorni antecedenti l’applicazione dello sconto.
- Formazione del personale: è fondamentale che il personale coinvolto nella gestione dei prezzi e delle promozioni sia adeguatamente formato riguardo alle nuove normative per evitare errori che potrebbero portare a sanzioni.
Cosa comporta per i consumatori la nuova normativa sugli sconti online?
- Maggiore trasparenza: i consumatori beneficeranno di una maggiore trasparenza nelle offerte promozionali, potendo contare su informazioni chiare e verificabili per valutare l’effettiva convenienza degli sconti offerti.
- Decisioni d’acquisto consapevoli: La chiarezza sul prezzo precedente permette ai consumatori di fare scelte più informate e consapevoli, riducendo il rischio di essere indotti in errore da pratiche commerciali ingannevoli.
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Sanzioni per la non conformità al regolamento sui prezzi
La non conformità alle normative stabilite dall’articolo 17 bis del Codice del Consumo espone i venditori online a rischi legali e sanzioni economiche significative, concepite per garantire il rispetto dei principi di trasparenza e correttezza nei confronti dei consumatori.
Natura e implicazioni delle sanzioni
Le sanzioni per i venditori che violano le disposizioni sull’indicazione corretta degli sconti e del prezzo precedente sono pensate per essere proporzionate all’entità dell’infrazione e al grado di danno causato ai consumatori. Le misure punitive possono includere:
- Multe pecuniarie: importi variabili che tengono conto del fatturato dell’azienda, dell’intenzionalità dell’infrazione e dell’impatto su consumatori.
- Misure correttive: oltre alle multe, può essere richiesto ai venditori di adottare misure correttive, come la rettifica delle informazioni promozionali ingannevoli o la sospensione delle pratiche commerciali non conformi.
- Sospensione dell’attività commerciale: Nei casi più gravi, può essere disposta la sospensione temporanea o permanente delle attività di vendita online.
La partnership con Legal For Digital per non sbagliare
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