Il contratto di coaching non è un opzione, ma un obbligo di legge. Se nel coaching aziendale è abbastanza normale definire un accordo scritto, nelle sessioni personali spesso non è così.
Nel coaching più che in altri servizi è fondamentale stabilire in cosa consiste il servizio e quali sono gli obiettivi da raggiungere. Il coaching serve a tirar fuori il massimo potenziale di ognuno. Il coach fa il suo lavoro, ma senza una collaborazione attiva del cliente non si arriva all’obiettivo. E questo deve essere espresso nella maniera più chiara possibile nell’accordo.
Il contratto di coaching prevede un unico servizio. La fase precontrattuale è fondamentale soprattutto per stabilire se il servizio è quello giusto per il cliente, attraverso un’analisi dei suoi bisogni. Viene chiarito il metodo di lavoro del coach, e si definisce il numero di sessioni che verranno fatte e con quale cadenza.
CONTENUTO DELL'ARTICOLO
- 1 Cos’è il contratto di coaching?
- 2 Gli elementi essenziali del contratto di coaching
- 2.1 Prima ancora: l’etica
- 2.2 Ruolo del coach
- 2.3 Parte introduttiva del contratto
- 2.4 Descrizione del servizio
- 2.5 Eventuali risorse utilizzate
- 2.6 Goal setting ma obbligazione di mezzi
- 2.7 Obblighi del coachee
- 2.8 Limitazioni di responsabilità a favore del coach
- 2.9 Modalità di pagamento
- 2.10 Eventuale cancellazione delle sessioni
- 2.11 Eventuale possibilità di recesso
- 2.12 Modalità di comunicazione
- 2.13 Clausola di riservatezza
- 2.14 Trattamento dati personali
- 2.15 Contenuti obbligatori per legge
- 3 Conclusioni contratto di coaching
Cos’è il contratto di coaching?
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Il contratto di coaching è chiamato anche patto di coaching, vista l’importanza del rapporto di fiducia che si deve instaurare fra le parti per il buon esito della collaborazione. Nel contratto di coaching il servizio è unico e lo si acquista perché si condivide il modo di lavorare di quel coach.
La parte che deve avere il più grande spazio all’interno del contratto è l’oggetto: in cosa consiste il servizio offerto e quali sono gli obiettivi da raggiungere.
Il nostro co-founder, avendo egli stesso la qualifica di coach, sa in cosa consiste la professione coach, quindi conosce bene le criticità legali a cui può andare incontro questo tipo di rapporto contrattuale. In particolare ci possono essere fraintendimenti circa la differenza fra coaching e consulenza.
Il coach può avere come coachee (il cliente) sia aziende che persone.
Contratto di coaching aziendale
Il coaching in azienda si sviluppa attraverso un processo di affiancamento volto all’accrescimento della produttività. Si lavora sul raggiungimento di obiettivi comuni e si fanno emergere le potenzialità personali di ciascun componente.
Il coaching serve ad accrescere la motivazione degli appartenenti al team.
Nel contratto di coaching aziendale spesso sono coinvolti 3 soggetti:
- coach
- cliente che è il datore di lavoro
- coachee che è colui o coloro che beneficiano del percorso volto ad aumentare le performance.
Nel contratto di coaching deve essere chiaro proprio questo: non si danno soluzioni pronte, ma si forniscono gli strumenti affinché i componenti del team trovino essi stessi le soluzioni che portano all’aumento delle performance. Ad esempio migliorando il processo lavorativo, affidando le mansioni giuste alle persone giuste, in funzione dell’idoneità a svolgere determinati ruoli. Attraverso il coaching si analizzano le predisposizioni di ciascuno per tirar fuori il massimo delle potenzialità.
Quindi, se è il caso, nell’oggetto del contratto si definisce non solo cos’è il coaching ma anche cosa non è:
- non è marketng
- non è consulenza
- non è mentoring
Il coaching per le aziende ha l’obiettivo di migliorare la produttività aziendale tirando fuori il massimo potenziale di ciascun componente del team. Nel contratto business coaching si dovrà porre l’accento sul fatto che per raggiungere lo scopo è fondamentale durante il percorso fare un lavoro di gruppo ed essere proattivi.
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Contratto di personal coaching
Il personal coaching può servire tanto ad una persona che vuole migliorare il rapporto con se stessa, quanto ad un professionista che ha bisogno di migliorare le sue performance in ambito professionale.
Ad esempio il percorso di coaching può essere utile ad un CEO che deve guidare un’azienda, ma anche ad un freelance che ha obiettivi di crescita, e deve trovare la strada più idonea alle sue caratteristiche per posizionarsi sul mercato e comunicare in maniera corretta il suo brand.
Di nuovo qui deve esser chiara la differenza rispetto alla consulenza: con la consulenza si danno in mano al cliente gli strumenti su cui lavorerà. Con il coaching sarà il cliente, grazie alla guida del coach, a trovare gli strumenti più idonei per sé stesso.
Il ruolo del cliente è importante: deve essere predisposto a mettersi in gioco.
Al fine della corretta esecuzione del contratto coaching, deve essere chiaro qual è il ruolo del coachee, che è tutt’altro che passivo!
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Gli elementi essenziali del contratto di coaching
Il coach è una figura particolare, e affinché il percorso di coaching funzioni, è fondamentale che ci sia una condivisione di valori fra cliente e professionista.
L’accordo ha l’obiettivo, prima ancora di adempiere agli obblighi legali, di far trasparire il fatto che il coachee ha fatto una scelta consapevole e informata del percorso. Questo serve a tutelare il coach.
Quindi la prima regola è che il patto sia scritto con linguaggio accessibile e molto facilmente comprensibile, e si ispiri a principi di trasparenza e buona fede reciproca fra professionista e cliente.
Prima ancora: l’etica
Per rendere più agevole l’approccio, prima ancora di firmare il contratto, è opportuno che il coach abbia un proprio codice etico da mostrare, ed eventualmente da far firmare, perché in quest’ambito dove l’aspetto umano è determinante, l’etica del professionista ha un ruolo cruciale per valutare se la collaborazione sarà fruttuosa.
Ruolo del coach
Come nei termini e condizioni, è la premessa fondamentale del contratto. Deve essere chiaro il ruolo del professionista dalla call conoscitiva (anche prima, attraverso la comunicazione che il coach fa in merito al proprio business) fino alla fine della collaborazione. Non è di troppo specificare quale sarà la condotta del coach durante le sessioni. Vale a dire che è suo compito dimostrare un atteggiamento di apertura, predisposizione all’ascolto e non avrà distrazioni. Insieme al codice etico, anche questo è un parametro di valutazione per il cliente, utile per confermare la serietà e trasparenza del professionista.
Parte introduttiva del contratto
Nella parte introduttiva del contratto, si può far riferimento allo scambio di comunicazioni avvenuto prima della firma dell’accordo di coaching stesso, in cui si sono delineati gli aspetto fondamentali del percorso: quali sono le esigenze del cliente, che tipo di percorso viene fatto, qual è lo stato attuale del cliente e dove si vuole arrivare.
Descrizione del servizio
Numero di sessioni, modalità di svolgimento, durata.
Quale sarà il metodo utilizzato dal coach, il piano d’azione nel dettaglio.
Si può arrivare a specificare gli step che saranno seguiti in ogni singolo incontro, così il coachee saprà di volta in volta cosa accade.
Eventuali risorse utilizzate
Anche da qui saranno chiari quali sono i valori sposati dal coach. Il rapporto coach-cliente è un rapporto dove si mescolano professionalità e umanità. Spesso le risorse utilizzate sono quelle che fanno la differenza nella scelta di un coach piuttosto che un altro. Definire se periodicamente si faranno dei test per monitorare i risultati raggiunti.
Goal setting ma obbligazione di mezzi
Proprio in ragione del fatto che è necessario un forte contributo del coachee nel percorso, è fondamentale impegnarsi per un’obbligazione di mezzi e non di risultato che è soggettivo e non è quantificabile.
Questo non impedisce però di definire il goal da raggiungere.
Gli obiettivi devono essere definiti in fase precontrattuale, ma ribaditi nel contratto. Questi saranno personalizzati a seconda del motivo per cui il cliente ricorre al coaching. Di nuovo bisogna ribadire cos’è un coach e cosa non è: non è un medico, né uno psicoterapeuta, ma neppure un consulente.
Obblighi del coachee
In questo tipo di rapporto contrattuale è importante più che in altri contratti definire il ruolo del cliente. Infatti senza una sua collaborazione attiva i risultati non saranno quelli previsti. Essere puntuali e precisi in questa parte serve anche a rendere ancora più chiare le responsabilità che non ha il professionista coach. Il coachee sarà tenuto ad essere puntuale, sempre presente. Il coachee deve avere anche un determinato approccio mentale.
Limitazioni di responsabilità a favore del coach
Di nuovo si ribadisce il fatto che il servizio di coaching non garantisce il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il cliente esonera il coach da ogni responsabilità relativa a disservizi della piattaforma utilizzata per le sessioni.
In questo contesto può essere inserita la clausola relativa alla limitazione del risarcimento del danno dovuto dal coach che per qualsiasi motivo sia giudicato inadempiente rispetto ai propri obblighi.
Modalità di pagamento
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Non ci sono vincoli di legge a riguardo.
Quindi si può prevedere il pagamento anticipato dell’intera somma, così come un acconto e un pagamento mensile con l’accortezza di prevedere la cessazione del rapporto in caso di ritardo o inadempimento dell’obbligazione da parte del coachee.
Eventuale cancellazione delle sessioni
Definire sia i tempi per recuperare la sessione senza perdere i soldi, sia le ipotesi di ritardo all’appuntamento. Ma ribadire che la cancellazione degli incontri può inficiare sulla riuscita del percorso.
Eventuale possibilità di recesso
In questo caso è meglio parlare di rinuncia alla prosecuzione del rapporto. In un tipo di collaborazione dove è fondamentale la fiducia reciproca, è opportuno prevedere mezzi agevolati di cessazione della collaborazione a favore di entrambe le parti contrattuali.
Modalità di comunicazione
Regolamentare il flusso di comunicazioni al di là delle sessioni. Se è prevista una reportistica, definire come sarà discussa.
Clausola di riservatezza
Questa è una parte fondamentale dell’accordo. Anche se ad oggi non esiste un obbligo di segreto professionale per il coach, anche perché non esiste un albo di iscrizione. Il coach garantisce di mantenere riservato tutto ciò che emerge dalle sessioni, anche rispetto al datore di lavoro, qualora siamo nell’ambito del coaching aziendale.
Trattamento dati personali
Quando siamo in presenza di sessioni di coaching di gruppo ogni componente deve rispettare la privacy degli altri. Poi c’è da far firmare l’informativa privacy in cui sono definite le modalità di trattamento dati personali. Sicuramente le sessioni saranno registrate per essere rielaborate, ma deve essere definita in maniera chiara la modalità di trattamento dati.
Il coach deve prevedere che può venire a conoscere dati particolari del cliente, quindi deve prevedere tutti quegli strumenti che ne garantiscono la massima tutela nella conservazione. Per questo tipo di dati inoltre è fondamentale il consenso dell’interessato.
Contenuti obbligatori per legge
Come anticipato la legge UNI 11601 dedicata al coaching, obbliga i coach ad avere un contratto. Ma definisce anche quali sono i contenuti minimi dell’accordo:
- fornire le caratteristiche del servizio
- cv del professionista, ossia la sua esperienza professionale
- palesare i principi etici a cui si ispira il coach
- mettere in chiaro la situazione attuale del coachee e gli obiettivi da raggiungere
- modalità di lavoro
Conclusioni contratto di coaching
Come anticipato l’accordo di coaching è obbligatorio per legge.
Impossibile redigere un modello o un fac simile contratto di coaching, perché il processo lavorativo è talmente personale che non si può generalizzare.
Ma non solo: oggi ci sono tantissimi tipi di coach. Ci sono coach per ogni aspetto della vita: c’è il life coach, il business coach, il coach per la coppia, il coach per creare un business di successo ecc… ed ogni coach sposa dei valori che sono determinanti per il suo lavoro e per la nicchia di clienti a cui si rivolge.
Tutti questi aspetti, metodo di lavoro, obiettivi, modalità di svolgimento del percorso devono essere estremamente dettagliati nel contratto.
Sai perché dovresti affidare al nostro studio legale la redazione del tuo contratto di coaching?
- Il nostro co-founder è un NPL Coach quindi conosce la professione coaching
- Con noi non compri il contratto ma la consulenza. Ti faremo domande mirate sul tuo processo lavorativo, ti illustreremo le criticità legali a cui puoi andare incontro e creeremo il contratto su misura per te.