Hai scelto di essere un libero professionista e sei soddisfatto del tuo lavoro.
Molto bene.
Come regoli il rapporto di collaborazione con i tuoi clienti? Hai uno strumento che tuteli l’attività da te svolta?
Disciplinare un rapporto di lavoro subordinato è semplice perché abbiamo a disposizione la normativa nazionale a cui fare riferimento.
Per redigere un contratto per freelance non abbiamo una disciplina specifica a cui poterci aggrappare ed è necessario avere una conoscenza ampia della materia legale per preparare un documento che abbia un valore normativo e diventi uno strumento di business.
Il contratto per freelance è un asset aziendale da cui dipende una buona parte del successo della tua carriera professionale.
Ogni lavoratore autonomo deve avere un contratto cucito su misura e personalizzato sulla base di tre elementi:
- la tipologia di attività svolta,
- la strategia di business,
- i processi lavorativi.
Il contratto per freelance diventa l’impronta della tua professionalità.
Abbiamo raccolto in questo articolo le sette domande più comuni che i liberi professionisti pongono al nostro studio quando richiedono una consulenza per la redazione di un contratto per freelance: leggile per risolvere i dubbi principali che non ti fanno dormire sonni tranquilli e per comprendere il valore di questo documento.
CONTENUTO DELL'ARTICOLO
- 1 Cos’è il contratto freelance?
- 2 A cosa serve il contratto freelance?
- 3 Posso integrare il contratto di collaborazione freelance nel preventivo?
- 4 Tutti i freelance devono sottoscrivere un contratto?
- 5 Quali sono le clausole che dovrebbe avere un contratto freelance?
- 6 Se il cliente chiede di modificare il contratto, che si fa?
- 7 Come scrivere un contratto freelance?
Cos’è il contratto freelance?
Il contratto per freelance è un contratto di collaborazione a prestazioni corrispettive.
Ci muoviamo in un contesto – quello della collaborazione tra aziende del mercato B2B -, dove non ci sono leggi o contratti collettivi nazionali che limitino la libertà contrattuale, l’unica normativa di riferimento è il Codice civile.
In questo tipo di rapporto la parte più forte tra le due è quella che determina le condizioni di collaborazione.
Quando l’azienda ha il coltello dalla parte del manico, capita spesso che proponga al libero professionista un contratto di collaborazione che diventa un rapporto di lavoro subordinato, senza comprendere tutti i vantaggi derivanti da un contratto di lavoro da dipendente.
E se proponessi tu un contratto tutto tuo alle aziende con cui collabori? Potresti scegliere con maggiore libertà come normare l’attività, le responsabilità, i tempi, i mezzi.
Facciamo chiarezza: il contratto di collaborazione non ha per forza forma scritta. Però, siccome
verba volant scripta manent, suggeriamo di avere sempre un contratto scritto e firmato da tutti i tuoi clienti.
Quando l’oggetto del contratto per freelance prevede l’erogazione di un servizio continuativo, lo configuriamo come un contratto di fornitura di servizi.
Per farti qualche esempio, rientrano in questa fattispecie:
- il contratto di SEO copywriting,
- il contratto per campagne a pagamento (ADS),
- il contratto di social media manager,
- il contratto di assistente virtuale.
Quando l’oggetto del contratto per freelance è la consegna di un risultato definito nel documento stesso,
lo redigiamo come un contratto di prestazione d’opera.
Fanno parte di questa tipologia contrattuale:
- il contratto di realizzazione sito web,
- il contratto di grafico,
- il contratto di videomaker,
- il contratto per sviluppatori di app.
Nei casi presi come esempio, la prestazione viene svolta in prevalenza dal lavoratore autonomo grazie a due elementi:
- la manodopera,
- le capacità intellettive.
Nel caso in cui ti avvalessi della collaborazione di soggetti terzi, devi specificarlo nel contratto, anche se le persone interessate risponderanno del proprio operato solo a te e non al tuo cliente.
Il principio della massima libertà contrattuale vige anche sulla tipologia di obbligazione.
Ne esistono due tipi differenti a seconda delle mansioni svolte.
L’obbligazione di mezzo: da preferire quando il freelance non può garantire con certezza l’esito del lavoro, per esempio un determinato ROAS o un posizionamento in SERP. La suggeriamo a SEO specialist, digital strategist advertiser.
L’obbligazione di risultato: da utilizzare quando il freelance fornisce un prodotto/manufatto/materiale. È il caso di grafici, videomaker, copywriter.
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- Come gestire i rapporti contrattuali con i clienti
- Gestione degli exit legali come i vari tipi di recesso
- Elementi indispensabili di un contratto di digital marketing
- Prevenzione di controversie legali con i clienti
- Strategia legale di organizzazione del contratto
A cosa serve il contratto freelance?
Quando il contratto per freelance è redatto in modo completo e corretto – oltre a essere il tuo asset aziendale -, diventa uno strumento che svolge diverse funzioni.
- Garantisce la certezza (quasi, dai) di essere pagati dal cliente.
- Fa percepire al cliente il valore del tuo lavoro: imposti con il cliente una relazione basata sulla stima e la professionalità.
- Suddivide le responsabilità fra committente e prestatore d’opera. Quando ci riferiamo ai contratti di digital marketing anche il cliente deve collaborare e si impegna a fornire le fonti, approvare il materiale prodotto dal libero professionista durante tutta la collaborazione, rispettare le tempistiche per le call.
- Definisce le responsabilità solo per ciò che è gestibile e controllabile dal fornitore del servizio.
- Tutela il fornitore grazie a clausole specifiche come, ad esempio, la scelta del foro competente e la limitazione del valore.
- Regola le tempistiche per l’eventuale recesso del cliente.
- Stabilisce gli accordi presi da entrambe le parti e le relative tempistiche di adempimento.
Posso integrare il contratto di collaborazione freelance nel preventivo?
Nel nostro studio suggeriamo di redigere due documenti differenti perché preventivo e contratto assolvono a compiti diversi:
- il preventivo ha lo scopo di convertire il prospect in cliente,
- il contratto ha l’obiettivo di tutelare il fornitore e regolare il rapporto.
Il linguaggio, le modalità di approccio e il tono di voce dei due documenti sono molto diversi tra loro, anche se il contenuto è connesso perché entrambi si riferiscono alla tua attività da freelance.
La soluzione migliore? Redigere un contratto che svolga il ruolo di accordo quadro, da far firmare al cliente una volta sola, nel quale specificare che ogni preventivo farà riferimento a quel documento.
Ovvio: il preventivo deve essere accettato e firmato.
Metti subito nel cassetto della tua scrivania la Guida dedicata ai Contratti per il Web, uno strumento completo da aprire e leggere ogni volta in cui ti sorge un dubbio su un contratto.
Tutti i freelance devono sottoscrivere un contratto?
Sì: tutti i professionisti che credono nel valore del proprio lavoro devono avere un contratto.
Il contratto è uno strumento che aiuta a posizionare il focus sul proprio processo lavorativo – da esplicitare in ogni dettaglio nel documento -, e funge da leva per a acquisire una mentalità imprenditoriale.
I clienti che pongono questa domanda fanno riferimento alla differenza fra libero professionista senza partita IVA e libero professionista a partita IVA.
Chiariamo un concetto: il contratto non incide sulla posizione fiscale e non cambia nulla per la fatturazione. La fattura è un documento fiscale mentre il contratto è la motivazione legale che giustifica la fattura.
Quindi avere o non avere la P. IVA non cambia nulla in termini di bisogni legali a cui il contratto adempie.
Per questi motivi suggeriamo di avere un contratto anche in caso di lavoro autonomo occasionale senza partiva IVA. Ovvio: quando l’attività diventa continuativa è necessario aprire la P. IVA.
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Quali sono le clausole che dovrebbe avere un contratto freelance?
Un contratto per freelance efficace contiene una serie di clausole che definiscono il livello di tutela legale e gli aspetti più strategici del business.
Online trovi moltissimi modelli fac-simile in pdf di contratti per freelance, ma sconsigliamo di utilizzarli perché non ti proteggeranno mai abbastanza da eventuali controversie legali.
Vediamo insieme quali sono le clausole principali da inserire nel contratto per i liberi professionisti.
- Dati anagrafici di entrambe le parti. Elemento base, ovvio. Se il committente è una società o si avvale di un referente, definiamo subito come sono suddivisi i ruoli.
- Oggetto del contratto: la regola aurea di questa clausola è il dettaglio. In funzione della professione possiamo avere più modelli di contratto per freelance. Nel caso tu svolga un solo servizio, lo scorporiamo e specifichiamo in tutte le sue parti; se ricopri più mansioni le elenchiamo in modo preciso e puntuale. Sarà tua cura specificare di volta in volta con i clienti quali sono i servizi da loro scelti. Special tips: è bene esplicitare anche cosa è escluso dalla collaborazione.
- Tempistiche di svolgimento dei lavori e di consegna.
- Compenso e modalità di pagamento: se il contratto prevede la consegna di materiale, chiarisci che la stessa avverrà solo a saldo avvenuto.
- Disciplinare le modifiche che può richiedere il committente sia in termini di entità che di qualità.
- Modalità di comunicazione ufficiale: suggeriamo di usare sempre l’e-mail. Se organizzi video-call o telefonate, fai un recap per e-mail di ciò che è stato detto.
- Gestione del copyright: da includere se il materiale prodotto è coperto dalla tutela della proprietà intellettuale.
- Clausola di riservatezza: ti impegni a mantenere riservate le info di cui vieni a conoscenza durante il rapporto di collaborazione.
- Promo per portfolio: è un’apposita clausola che ti permette di inserire il lavoro fatto nel tuo portfolio.
- Informativa privacy per il trattamento dei dati del committente ed eventuale registrazione del consenso se intendi inviare materiale promozionale.
- Foro competente a cui fare riferimento nel caso di controversie.
- Firma delle parti: accertati che il contratto sia firmato dalla persona competente.
E queste sono le clausole classiche. Nel caso tu voglia dormire davvero sonni tranquilli, specifichiamo anche i seguenti punti.
- Prevediamo la possibilità di dover gestire lavoro extra: definisci se usare una tariffa oraria oppure se modificare il progetto. È importante far sapere al cliente che gli interventi non previsti nel contratto hanno un costo aggiuntivo.
- Diritto di recesso: tutela il recesso dal contratto per entrambe le parti.
- Discipliniamo la possibile risoluzione anticipata del contratto con eventuale penale.
- Specifichiamo la responsabilità dei soggetti: se il committente è tenuto a fornire del materiale è bene precisarne qualità, quantità, formato e tempi di consegna. Il rispetto delle tempistiche contrattuali non dipende solo da te ma anche dal cliente.
- Aggiungiamo le esenzioni di responsabilità a favore del lavoratore autonomo: non dovrai rispondere per problematiche che non ti competono. Un esempio? Se il cliente fornisce materiale che viola il copyright non è tua responsabilità. Questo punto ti tutela da qualsiasi evento di forza maggiore.
- C’è una clausola che prevede l’impossibilità di eccedere il valore del contratto in eventuali cause: se hai provocato un danno al cliente e ti cita in giudizio, il risarcimento richiesto non può eccedere il valore del contratto di collaborazione.
Una nota importante: il linguaggio usato per redigere il contratto deve essere trasparente, comprensibile e chiaro. Le parti devono comprendere i termini dell’accordo senza avere dubbi.
Sai cosa diciamo nel nostro studio? No al legalese.
Se il cliente chiede di modificare il contratto, che si fa?
Il contratto è frutto della negoziazione fra le parti: non deve contenere clausole che favoriscano in modo sbilanciato l’uno o l’altro soggetto.
Detto in pratica: se un’azienda presenta un contratto in cui impone il prendere o lasciare senza alcuna possibilità di negoziazione, è meglio lasciare.
Ci sono clausole che non andrebbero mai modificate e altre su cui si può scendere a compromessi.
Vediamo insieme quali sono i casi in cui è opportuno non negoziare.
- Il committente chiede di modificare il foro competente in suo favore: certo, non è una grossa rinuncia, ma sarebbe meglio indagare il motivo. Persone che danno importanza a questa clausola partono da preconcetti “legali” obsoleti.
- Il cliente chiede le esenzioni di responsabilità: alcune aziende pretendono che tu assuma delle responsabilità su situazioni che non dipendono dal tuo operato. Ad esempio un bug della piattaforma di lavoro, un problema di natura tecnica. Prima di firmare, rifletti sulla bontà del cliente.
- L’azienda chiede di negoziare sulla responsabilità del committente: la nostra esperienza ci ha fatto capire che chi chiede questa modifica sarà inadempiente.
- Il cliente non vuole anticipare il compenso: è probabile che non si fida di te, vuoi continuare a lavorare con lui/lei?
La legge è una materia complessa e delicata: in caso di dubbi chiedi una consulenza professionale.
Come scrivere un contratto freelance?
Un contratto per freelance deve essere chiaro, dettagliato e personalizzato sulla tua attività.
In questo articolo abbiamo visto le basi per la redazione del documento: gli aspetti da prendere in considerazione sono molteplici e variano in base al tipo di business.
Se sei un libero professionista i casi sono due:
- Hai già un contratto per freelance e dopo aver letto l’articolo hai compreso se il documento è valido oppure se può essere migliorato.
- Non hai un contratto per freelance e le indicazioni che ti abbiamo dato ti permettono di valutare le proposte che ricevi dagli avvocati a cui chiederai di redigere il tuo contratto.
Chi si occupa della redazione del contratto?
Scaricare un modello di contratto online non è una buona strategia: il documento deve essere preparato da un legale specializzato nella materia oggetto della tua professione.
Scegli un avvocato che ha maturato esperienza nel mondo del digitale, del marketing e della comunicazione: sarà in grado di prevenire e prevedere le criticità che potresti affrontare durante il rapporto di collaborazione con il tuo cliente.
L’obiettivo del contratto per freelance è permetterti di lavorare con serenità e far percepire ai tuoi clienti il tuo valore.
P.S. Il nostro studio legale è specializzato in redazione di contratti per i professionisti del web: ne abbiamo redatti oltre 500 in 4 anni di attività.