Sono ormai diversi anni che si dice che è l’anno del podcast. Che lo sia o meno, i podcast fanno sicuramente parte della nostra quotidianità.
I podcast rappresentano un approccio innovativo attraverso cui si possono divulgare vari contenuti: formativi, di intrattenimento, per fare personal branding e promuovere la propria azienda.
Il copyright podcast riguarda senz’altro la musica che è un elemento essenziale della trasmissione. Ma non è l’unico elemento che può essere protetto dal copyright.
CONTENUTO DELL'ARTICOLO
Come funziona il copyright podcast?
Facciamo una premessa: il copyright podcast non riguarda solo la musica, ma anche lo stesso contenuto che viene “parlato” attraverso questo mezzo di diffusione. Ci si domanda infatti se iI podcast abbia i requisiti per essere protetto dal diritto d’autore. Se la risposta è affermativa, come si tutela il copyright podcast?
Oltre a questo aspetto, il diritto d’autore non è l’unica normativa da prendere in considerazione per avere un podcast a norma di legge, quindi andremo ad analizzare anche le atre norme che entrano in gioco, per avere una panoramica completa di come creare un podcast a norma di legge.
Che cos’è un podcast?
Il termine podcast viene inaugurato nel 2004. Nasce dalla fusione di due termini: “Ipod”e “Broadcast”. La parola significa “Personal Option Digital Casting“.
Infatti in origine questo strumento serviva per fare il download di trasmissioni radio, e seguirle quando si voleva. Solo da pochi anni lo strumento ha ampliato le sue funzioni a tutti gli ambiti di cui si è detto prima: personal branding.
Sono molti gli utenti per cui il podcast è diventato un appuntamento quotidiano. Il fatto che l’ascolto sia un sistema di apprendimento o intrattenimento che sta prendendo il sopravvento, lo dimostra anche il fenomeno Clubhouse.
La nascita del podcasting si deve a Adam Curry, video jockey di MTV. Questo sistema consente di scaricare in modo automatico gli audio, chiamati appunto “podcast”, pubblicati da siti news e blog. Il primo podcast della storia è quello di Dannie J. Gregoire, che ha registrato il dominio podcasting.net.
Si sottoscrive un abbonamento (pensiamo al podcasting spotify ad esempio), e l’abbonato riceve regolarmente programmi audio trasmessi via Internet e ascoltarli quando vuole.
Fatta questa piccola premessa passiamo a parlare dell’argomento per cui siamo qua: podcast a norma di legge. Partiamo dall’argomento che è di maggior interesse per il podcaster:
Podcast e copyright
Questo aspetto deve essere affrontato sotto un duplice profilo:
- quali sono i contenuti che un podcaster può utilizzare all’interno della sua trasmissione?
- il podcaster è un autore di opera creativa? Di chi sono i diritti di proprietà intellettuale del podcast?
Facciamo un breve recap del significato dei termini che andiamo ad utilizzare:
- Cos’è la proprietà intellettuale? La proprietà intellettuale è l’insieme delle normative che tutelano i beni immateriali. Quindi comprende tanto la legge sul diritto d’autore, quanto in alcuni casi, la normativa sui marchi. Ci sono opere d’ingegno infatti che possono essere tutelate sia da una che dall’altra normativa, come ad esempio il logo.
- Che differenza c’è fra diritto d’autore e copyright? Il diritto d’autore spetta al creatore dell’opera fin dal momento della sua produzione. Il diritto morale è incedibile e non ha scadenza mentre quello patrimoniale spettante rimane in vigore fino a 70 anni dopo la sua morte. Il copyright rappresenta il solo diritto di sfruttamento economico dell’opera intellettuale e come tale può essere dato in licenza, oppure ceduto.
Fatta questa premessa, andiamo ad analizzare le varie situazioni.
Musica, copyright e podcast
La musica ha un ruolo rilevante nel podcast: permette di entrare nell’atmosfera, di dare un ritmo al racconto, di enfatizzare le parole.
Ma, come abbiamo visto nell’articolo dedicato al copyright su Youtube, non si può prendere musica d’autore senza il relativo permesso. Ricordiamo che per la musica, oltre alla normativa sul diritto d’autore, bisogna prendere in considerazione la Direttiva Ue sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, a cui da quest’anno l’Italia si deve adeguare. Nel frattempo le varie piattaforme che ospitano contenuti con all’interno musica, stanno adottando tecnologie avanzate di riconoscimento delle violazioni del copyright, grazie all’utilizzo di appositi spider.
Musica e copyright podcast: diritti e obblighi
Partendo dal presupposto che il compositore ha il diritto d’autore sull’opera, la situazione in merito al copyright diventa complessa per la moltitudine di soggetti coinvolti.
- Diritto morale d’autore non cedibile appartiene al produttore della musica e coincide con il diritto di publishing. Non appena la composizione viene creata si genera il diritto esclusivo di pubblicazione e di sfruttamento economico.
- Il diritto di sfruttamento economico di solito viene ceduto da parte del compositore, al produttore discografico, attraverso un contratto. Quindi in base all’accordo l’autore può alienare totalmente il copyright, in cambio di royalties o compensi economici fissi, o può concedere un limitato diritto di sfruttamento economico.
- Diritti derivati o di master che nascono nel momento in cui la composizione musicale viene registrata. Coloro che effettuano la registrazione sono i proprietari della registrazione stessa. Ogni musicista che interviene nella composizione e registrazione è titolare sia del diritto di master che del diritto d’autore. In questo caso si fa firmare una liberatoria al musicista per la cessione dei diritti in cambio di un compenso. Altra ipotesi di diritti di master sono quelli in cui un altro musicista reinterpreta e registra la musica di un altro artista. In questi casi le regole cambiano nei vari Paesi. In Italia è sufficiente la citazione dell’autore originario, in altri Paesi occorre anche l’autorizzazione. I diritti derivati cessano a 50 anni dalla morte del titolare.
- Poi ci sono i diritti di copia privata, che corrispondono ad una cifra che tutti noi paghiamo sui vari supporti, solo per la loro idoneità a registrare opere protette dal diritto d’autore. Quindi chiavette usb, lettori mp3, smartphone. Questi diritti li paghiamo alla SIAE.
È chiaro che il panorama dei diritti che ruotano attorno alla musica è molto complesso, e questo si ripercuote sulle autorizzazioni che bisogna ottenere per utilizzare un brano musicale.
Ciò che dovrà essere richiesto a tutti i soggetti coinvolti, non sarà soltanto il diritto all’uso del brano per la trasmissione, ma anche all’uso in streaming e al download, visto che il podcasting ha tutte queste potenzialità di utilizzo.
A chi ti devi rivolgere per utilizzare la musica nei tuoi podcast?
L’utilizzo di una composizione musicale per un podcast si chiama in gergo “sincronizzazione”.
La musica segue la regola di tutte le altre opere coperte da diritto d’autore: bisogna avere l’autorizzazione del titolare del diritto per il loro utilizzo. Poi, come per le foto e le illustrazioni, ci sono musiche royalty-free, che puoi trovare nelle piattaforme web. dedicate alla musica senza copyright podcast. Anche per la musica ci sono le licenze creative commons che ti consentono di utilizzare un brano nella tua trasmissione. Lo stesso Adobe Stock ha una sezione dedicata alla musica, in cui puoi acquistare la licenza d’uso commerciale.
Se vuoi una musica particolare che non trovi nei siti web in licenza, allora devi seguire un altro iter. Normalmente per avere l’autorizzazione ad utilizzare una musica ci si rivolge in prima battuta alla SIAE, la società che vigila sul rispetto del diritto d’autore, e a SCF che si occupa di distribuire i proventi fra gli artisti.
Invece se l’opera è oggetto dei diritti di master, allora ci si rivolge al Nuovo IMAIE, che ha un ruolo simile alla SIAE.
Altre opere creative coperte da copyright e utilizzate nel podcast
Il podcasting copyright non riguarda solo la musica. Infatti all’interno della trasmissione si possono fare citazioni, leggere spezzoni di libri, utilizzare il logo di altri brand per promuovere un’intervista o perché sponsorizzano il podcast stesso, ad esempio.
Anche in questi casi bisogna chiedere l’autorizzazione al titolare del diritto di sfruttamento economico dell’opera. In entrambi i casi, musica e altre citazioni, non è necessaria l’autorizzazione quando l’uso dell’opera ha scopo educativo, informativo o di critica.
Cosa succede se violi il copyright podcast?
Come abbiamo spiegato nell’articolo dedicato alla violazione del copyright, questo illecito è perseguibile d’ufficio.
Il titolare del diritto di sfruttamento economico del brano musicale avrà diritto al risarcimento del danno il cui ammontare non è prevedibile a priori, e avrà diritto alla rimozione della musica dal tuo podcast.
Inoltre rischi una multa fino a 15000 euro, e l’arresto fino a 6 mesi.
Per quanto riguarda invece i controlli sulle violazioni, questi dipendono dalla piattaforma utilizzata per la registrazione del podcast. Ma c’è da supporre che questi controlli saranno sempre più numerosi, visto che la nuova normativa sul copyright che recepisce la Direttiva Europea, dovrà prevedere una corresponsabilità della piattaforma rispetto ai contenuti pubblicati.
Passiamo invece alla situazione inversa:
Copyright podcast: come tutelare la tua trasmissione?
Anche il podcast stesso rientra nel novero delle opere di carattere creativo che godono della tutela del diritto d’autore. Tuttavia il podcast in quanto tale, al momento non è tutelato dalla SIAE perché assimilato ad una trasmissione radio in differita.
Quindi il podcast gode della tutela del diritto d’autore se
- il contenuto è originale e creativo
- la trasmissione deve essere fissata su un mezzo di riproduzione tangibile, cioè deve essere registrata. La registrazione trasforma l’idea in un oggetto meritevole di tutela.
Se si vuole avere maggior certezza di protezione, si può depositare il copyright presso la SIAE per aver prova certa della data di creazione dell’opera, e godere della presunzione di essere titolare del diritto d’autore in caso di controversia.
Podcast a norma di legge
Le altre discipline legislative coinvolte nel podcast sono quella relativa al diritto pubblicitario, e le norme sul marchio:
Diritto pubblicitario
Se agli inizi una delle più grandi differenze fra trasmissione radio e podcast era che quest’ultimo non conteneva promo, oggi non è più così, anche se le modalità attraverso cui viene erogata la pubblicità non è assimilabile a quella classica.
Infatti spesso il podcaster ha uno sponsor che promuove durante la trasmissione.
Le regole da seguire sono quelle che abbiamo visto nell’articolo relativo al diritto pubblicitario:
- la promo deve non essere occulta. Quindi il podcaster deve dire chiaramente che in quel momento sta interrompendo la trasmissione per promuovere un brand. Spesso questa interruzione è accompagnata da uno stacco musicale diverso
- il podcaster deve rispettare il divieto di fare pubblicità comparativa diretta
- il podcaster non può fare pubblicità ingannevole, quindi non deve fare affermazioni idonee ad ingannare il consumatore medio.
Marchio
Il nome del podcast equivale al naming di un prodotto o di un brand. Stessa cosa vale per un eventuale simbolo utilizzato come segno distintivo della trasmissione: può essere un logo.
Quindi se da un lato naming e logo sono entrambi idonei alla registrazione come marchio, dall’altra prima di dare il nome alla propria trasmissione bisogna essere certi di non andare a ledere il marchio registrato nell’ambito dello spazio multimediale.
Una volta che avrai avuto la certezza che il nome e il logo da te scelti non violano i diritti di un marchio registrato, il nostro consiglio è di registrare il tuo marchio per tutelarlo da ogni tipo di violazione.
Conclusioni copyright nei podcast
Oggi abbiamo la certezza che il podcast ha raggiunto un enorme successo. Grazie alla facilità di fruizione, molti utenti ascoltano le loro trasmissioni preferite anche più volte al giorno. Ascoltare è meno impegnativo di guardare un video o leggere: lo si può fare durante un viaggio in macchina o una sessione di sport.
Questo mezzo è diventato velocemente un potente strumento promozionale per aziende e liberi professionisti. Può quindi assumere un’importanza paragonabile a quella del sito web.
Per questa ragione è fondamentale fare tutto secondo le regole, e proteggere la nostra trasmissione come se fosse la nostra casa.
Come vedi le normative che entrano in gioco sono molte, ma nessuna di esse è nuova per il nostro studio legale, specializzato in diritto per il web. Quindi per il tuo podcast a norma di legge puoi rivolgerti a noi!