Quando si parla di violazione proprietà intellettuale ci si riferisce sia alla violazione del diritto d’autore, o del copyright, ma anche alla violazione del diritto di proprietà industriale, attraverso la contraffazione del marchio.
Oggi le opere d’ingegno circolano moltissimo grazie al web. Ma non sono rari i casi in cui si monetizza su opere prodotte da altri.
Così come troviamo molti prodotti contraffatti sui vari marketplace e su Google. Anche il nostro cofounder recentemente ha ricevuto un prodotto contraffatto acquistato attraverso un noto marketplace.
Cosa fanno le piattaforme web per tutelare i soggetti che subiscono la violazione del diritto di proprietà intellettuale?
Ha senso rivolgersi anche ai colossi del web per veder tutelati i propri diritti o l’unica via è quella di rivolgersi all’avvocato?
Le strade possono essere percorse entrambe e contemporaneamente: il reclamo alla piattaforma serve per far cessare la violazione, mentre ci si rivolge all’avvocato per avere il ristoro economico.
Vediamo come gestiscono la violazione del diritto di proprietà intellettuale le varie piattaforme: Facebook, LinkedIn, Instagram, TikTok per i social; Google; e Wish e Amazon per i marketplace.
CONTENUTO DELL'ARTICOLO
- 1 Violazione proprietà intellettuale: cosa s’intende?
- 2 Violazione proprietà intellettuale: Facebook e Instagram
- 3 Violazione proprietà intellettuale: TikTok
- 4 Violazione proprietà intellettuale: LinkedIn
- 5 Violazione proprietà intellettuale: Google
- 6 Violazione proprietà intellettuale: Wish
- 7 Violazione proprietà intellettuale: Amazon
- 8 Conclusione violazione copyright sul web
Violazione proprietà intellettuale: cosa s’intende?
Il diritto di proprietà intellettuale riguarda tutte le opere d’ingegno: da quelle tutelate dal diritto d’autore, fino a quelle registrabili come marchio o come brevetto.
Quindi si parla di violazione della proprietà intellettuale sia quando viene violato il copyright o il diritto d’autore, sia quando viene violato un marchio registrato, attraverso, ad esempio, la vendita di prodotti contraffatti.
È evidente che da quando commercio e comunicazione di marketing si sono affermati sul web, la violazione della proprietà intellettuale è in costante aumento.
L’EUIPO ha condotto uno studio per verificare quanto i social impattano nella violazione del diritto di proprietà intellettuale (IP):
More than 419 000 mentions on the social networks analysed in this study could be related to counterfeiting, corresponding to 11 % of all conversations surveyed.
IPR infringing businesses have also invested in their activities on social media platforms as they grant them access to a large volume of potential consumers
Instagram is the preferred channel for IPR infringement of physical products.
Cosa fanno social, Google e i grandi marketplace per circoscrivere il fenomeno?
Ogni colosso del web prende provvedimenti, che in base alla classificazione dell’ EUIPO, si possono dividere in 3 tipologie:
- Sistemi di notifica: il sito web mette a disposizione un modulo da compilare per segnalare una potenziale violazione. Normalmente i dati da compilare sono in merito alle informazioni sulla tua azienda, i tuoi diritti di proprietà intellettuale (ad esempio il numero di registrazione del marchio) e i dati di chi sta compiendo la violazione, ad esempio l’url del sito web.
- Programmi di protezione della Proprietà Intellettuale: sono programmi forniti da un numero limitato di marketplace che mettono a disposizione dei titolari dei diritti di proprietà intellettuale una dashboard attraverso cui si può segnalare in maniera semplificata la presunta violazione, e seguire l’iter del procedimento di lavorazione
- Contact point: la piattaforma web fornisce uno strumento di assistenza diretta.
Ci sono piattaforme che non prevedono nessuno di questi strumenti specifici per la segnalazione della violazione proprietà intellettuale.
Vuol dire che non tutelano la parte lesa?
No, in tal caso si manda direttamente una mail scritta senza seguire l’iter di un modulo.
Violazione proprietà intellettuale: Facebook e Instagram
Sia Facebook che Instagram prevedono un sistema separato di segnalazione della violazione del copyright e della contraffazione del marchio.
Entrambi i social prevedono nei termini e condizioni il divieto di pubblicazione di contenuti che violano il diritto di proprietà intellettuale.
Violazione di copyright
Facebook e Instagram hanno due policy separate:
- Violazione del copyright su Instagram: come abbiamo detto più volte un contenuto quando viene pubblicato non diventa di tutti, ma appartiene a chi lo crea. Il diritto d’autore è innato e non ha bisogno di alcun riconoscimento. Il social consente di segnalare la violazione del diritto d’autore attraverso l’apposita voce che troviamo all’interno del menù, cliccando sui 3 pallini in alto a destra:
Segnala → It’s inappropriate → Intellectual property violation →Report in help center
Dopo di che va compilato l’apposito modulo presente in Scopri di più sulle segnalazioni di violazione del copyright.
- Violazione del copyright Facebook: basta andare nel centro assistenza e cliccare sull’apposita voce. Non è necessario essere i titolari del diritto d’autore per fare la segnalazione.
Contraffazione marchio
Per quanto riguarda la segnalazione della violazione del marchio, Zuckerberg adotta il secondo strumento che abbiamo visto, mettendo a disposizione degli utenti una dashboard attraverso cui inviare una notifica semplificata. Solo le aziende che hanno un marchio registrato possono accedere, o fare richiesta di accedere, allo strumento Tutela dei diritti del Brand, accessibile dal Business Manager, e gestibile solo da chi ricopre il ruolo di Responsabile dell’analisi della proprietà intellettuale.
Attraverso questa dashboard si può
- cercare i contenuti che violano la proprietà intellettuale del brand
- compilare il modulo per fare richiesta a Facebook di rimozione
- monitorare lo stato di avanzamento della richiesta
- impostare uno strumento di monitoraggio automatico delle violazioni inserendo delle immagini-tipo.
Per quanto riguarda Facebook Marketplace c’è uno strumento specifico da utilizzare.
Violazione proprietà intellettuale: TikTok
Anche Tik Tok nei Termini d’Uso inserisce la regola per cui è vietato pubblicare o condividere sulla piattaforma contenuti che ledono il diritto d’autore, marchi o altri diritti di proprietà intellettuale.
Il social prevede addirittura che la parte lesa si può rivolgere direttamente all’autore della violazione per risolvere direttamente la questione.
In alternativa anche Tik Tok mette a disposizione il modulo di Segnalazione della Violazione del Diritto d’Autore o del diritto di Proprietà industriale. Il modulo può essere compilato dal titolare del diritto, oppure da un legale, o da un agente autorizzato, inserendo tutte le informazioni richieste.
Anche il presunto autore della violazione ha diritto di replica compilando un apposito form o contattando direttamente il reclamante.
Nel caso in cui la violazione venga accertata, TikTok rimuove il contenuto e sospende o chiude l’account se le violazioni sono ripetute.
Violazione proprietà intellettuale: LinkedIn
Il contratto di licenza del social dei professionisti stabilisce che non possono essere pubblicati contenuti che violano il diritto di proprietà intellettuale.
Per questa ragione mette a disposizione un apposito modulo per segnalare presunte violazioni del copyright.
Se non si vuole o non si può utilizzare il modulo, si può contattare il responsabile del copyright di LinkedIn.
Anche per LinkedIn non è necessario che a fare la segnalazione sia la parte lesa, ma chi compila il reclamo deve fare una dichiarazione giurata per cui è il titolare o persona incaricata dal titolare a fare il reclamo, e deve dichiarare “il convincimento in buona fede che l’uso effettuato non sia autorizzato dal titolare del copyright, dal suo agente, o dalla legge”.
Il soggetto chiamato in causa e che riceve la notifica della violazione, ha diritto di replica.
Anche per segnalare la violazione del marchio LinkedIn mette a disposizione un apposito modulo simile a quello appena visto.
Violazione proprietà intellettuale: Google
Google ha un’apposita pagina dedicata genericamente alla rimozione dei contenuti. Si parte selezionando la piattaforma dell’ecosistema di Google da cui si richiede di rimuovere un contenuto, e andando avanti si arriva alla motivazione, che include le ipotesi di violazione della proprietà intellettuale, e la segnalazione di prodotti contraffatti.
La modulistica cambia a seconda della piattaforma da cui si richiede la rimozione del contenuto, e non sempre è di agevole compilazione.
L’esito delle indagini porterà ad una rimozione dell’url dall’indicizzazione del motore di ricerca.
Lo stesso modulo è a disposizione della parte chiamata in causa che può fare una contro-notifica e chiedere il ripristino del contenuto.
Prevedere la possibilità di rimuovere i prodotti contraffatti è un’assoluta novità.
Come per Facebook marketplace la procedura è separata, così anche per le Google Ads c’è un apposito form per inviare la segnalazione direttamente online.
Violazione proprietà intellettuale: Wish
Il marketplace mette a disposizione dei venditori un apposito modulo da compilare per presunta violazione della proprietà intellettuale.
Le casistiche previste sono:
- Violazione di copyright:
- Un’immagine specifica nell’elenco dei prodotti viola i miei diritti (in seguito ti verrà chiesto di fornire un collegamento all’immagine specifica)
- ll testo specifico all’interno dell’elenco dei prodotti viola i miei diritti (in seguito ti verrà chiesto di fornire un collegamento al testo specifico)
- Il prodotto fisico stesso, o la sua confezione, viola i miei diritti
- Violazione del marchio
- Un elenco di prodotti specifico viola i miei diritti (ti verrà chiesto di fornire un collegamento all’immagine specifica in seguito)
- Il prodotto fisico stesso, o la sua confezione, viola i miei diritti
- Contraffazione: Il prodotto fisico è una contraffazione
- Violazione del brevetto
- Il prodotto viola i miei diritti di un brevetto di utilità
- Il prodotto viola i miei diritti di un brevetto di design
- Violazione del design comunitario
- Il prodotto viola i miei diritti su un design comunitario registrato nell’UE
- Violazione del diritto di pubblicità
- Un’immagine specifica nell’elenco dei prodotti viola i miei diritti (in seguito ti verrà chiesto di fornire un collegamento all’immagine specifica)
- Il prodotto fisico stesso, o la sua confezione, viola i miei diritti
Fatta la prima scelta, si compilano gli altri campi e si invia il modulo direttamente online.
Quali sono le conseguenze se la violazione viene accertata?
Il prodotto sarà rimosso, il commerciante può dover pagare una penale e il suo account sarà sospeso o addirittura chiuso.
Violazione proprietà intellettuale: Amazon
Amazon non solo mette a disposizione un modulo per la segnalazione della violazione del marchio, sulla falsariga di quelli che abbiamo visto, ma se sei titolare di un marchio registrato puoi accedere alla registrazione nel Registro marche Amazon.
Se il marchio è idoneo alla registrazione, Amazon mette a disposizione lo strumento del programma di protezione della proprietà Intellettuale. Cioè una piattaforma attraverso cui puoi facilmente verificare se online ci sono prodotti contraffatti che violano il tuo marchio. La stessa piattaforma ti manderà degli alert in casi sospetti.
In alternativa rimane il modulo che si compila online.
Anche per Amazon la segnalazione non può essere fatta da chiunque, ma solo dai titolari dei diritti violati o dai loro rappresentanti.
Cosa succede se il marketplace accerta la violazione?
L’account venditore sarà sospeso.
Amazon interviene anche quando sia la parte lesa che la parte autrice dell’illecito, sono inconsapevoli della violazione del diritto di proprietà intellettuale.
Conclusione violazione copyright sul web
Il diritto di proprietà intellettuale è tutelato da tutte le piattaforme web, e le conseguenze per la violazione sono tendenzialmente molto severe.
Tuttavia è necessario in ogni caso poter dimostrare i propri diritti, quindi tutelarsi a monte. Come?
Sicuramente registrando il marchio del proprio brand. Ma non solo: non bisogna trascurare il fatto che il web deve essere controllato per tracciare le violazioni, sia del marchio sia del copyright.
Ecco che tutti i servizi che il nostro studio offre per la tutela della proprietà intellettuale sono fondamentali per proteggere l’azienda. Contattaci per la tutela legale del tuo brand!
Alessandro Vercellotti
Avvocato del Digitale, founder partner dello studio Legal for Digital, eletto studio dell'anno 2022 Sole 24 Ore, speaker nei maggiori eventi del digitale d’Italia, eletto Digital Leader Forbes, formatore aziendale, docente, autore per Flaccovio Editore, co-founder del Social Warning Movimento Etico per l’educazione digitale.
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